Sofia Corradi & Isabella Madia

Sintesi dell'opera

Sofia Corradi e Isabella Madia
Il volume segue e documenta analiticamente, con specifici riferimenti fattuali e bibliografici, il processo di crescita culturale di Mario Verdone, oggi ampiamente noto come Professore Ordinario di “Storia e critica del film”, studioso di tutte le forme di spettacolo, critico d’arte, saggista, scrittore e poeta.
Si tratta di un caso interessante sotto il profilo scientifico e sperimentale, in quanto è stato un processo di auto-educazione auto-gestito.
Soprattutto durante l’infanzia e la prima giovinezza, M.V. ha utilizzato con vorace e onnivora curiosità le eccezionali risorse e stimoli formativi offerti da un ambiente straordinario quale la città di Siena, con le sue tradizioni contradaiole, il celeberrimo Palio - che non è spettacolo di un giorno ma vita di un intero anno - , le chiese e i musei traboccanti di opere d’arte di livello eccelso. Mario aveva a disposizione tutto ciò nel raggio di poche centinaia di metri dalla sua umile abitazione.
Nato ad Alessandria (Piemonte) nel 1917 M.V., rimasto orfano di padre in tenerissima età, è cresciuto a Siena dove la madre, rimasta vedova, è tornata a vivere presso la propria famiglia di origine. Il tenore di vita è assai modesto e sin da ragazzo M.V. si ingegna a procurarsi da sé i danari per le spesucce personali, fra cui il biglietto per i locali cinematografi che frequenta assiduamente come pure i teatri senesi cui riesce ad accedere con ingressi di favore. Contemporaneamente legge con avidità numerosissime opere classiche di autori di ogni Paese. Vedasi Capitolo I,Infanzia e adolescenza a Siena.
Mario ha seguito i normali studi elementari, secondari e universitari, ma non sono stati gli studi formali a dargli quella vasta cultura e dottrina che gli viene oggi riconosciuta.
M.V. ha lavorato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma (1941-1970), in organizzazioni internazionali, nell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (come Professore Ordinario di Storia e critica del cinema, dal 1972 al 1992, divenendo Emerito) ed è oggi uno scrittore, critico, saggista e poeta ampiamente noto in Italia e all’estero. Sue opere sono state tradotte in varie lingue.
Durante l’adolescenza, mentre frequenta Ginnasio e Liceo Classico, lavora per giornali di Siena ove raggiunge giovanissimo il rango di critico teatrale, il che oltre a modesti introiti gli assicura il libero accesso a teatro e ad altri spettacoli. Vedasi il Capitolo I, paragrafo 3 e soprattutto il Capitolo II Apprendistato e attività giornalistica come pure i paragrafi da 2 a 6 del Capitolo V.
Gli interessi, l’attività e la produzione di M.V., spaziano in diversi campi.
Ancor prima di trasferirsi, nel 1941, a vivere a Roma, scopre nella Biblioteca Comunale di Siena una poesia inedita di G.G. Belli e la pubblica. E’ questo l’inizio del suo impegno di studioso nel campo della romanistica. Vedasi il Capitolo III, Primi scritti sul Belli e su Roma.
M.V. consegue la laurea in Giurisprudenza nell’Università di Siena con una tesi in Filosofia del diritto. Relatore è il giovanissimo Professor  Norberto Bobbio che lo nomina suo Assistente Volontario.
Sia nel periodo studentesco a Siena che nel periodo di vita “di Bohème” dopo la laurea e il trasferimento a Roma (1941) M.V. frequenta numerosi giovani artisti (che diverranno famosi) per i quali scrive saggi e presentazioni di mostre. A questi temi sono dedicati il Capitolo IV, L’amicizia con Piero Sadun e con altri artisti, come pure il Capitolo VIII, Mostre e cataloghi.
Lo sviluppo dell’aspirazione di M.V. a diventare uno scrittore - oltre che giornalista, studioso e critico - è narrata nel Capitolo V, Aspirante scrittore e ammiratore di Federigo Tozzi.
L’intenso periodo di lavoro, ricerca e didattica al Centro Sperimentale di Cinematografia, come pure la pionieristica opera di valorizzazione culturale e scientifica della nuova arte e del linguaggio cinematografico, il conseguimento della Libera Docenza in tale materia (la prima in Italia, nel 1965) e il passaggio alla docenza universitaria sono narrati nel Capitolo VI, Dal Centro Sperimentale di Cinematografia all’Università.
La pionieristica opera di ricerca storica e documentaria mirata alla valorizzazione del movimento futurista, attuata in tempi in cui ancora era in gran parte misconosciuto, è narrata nei Capitoli VII, Il Futurismo, e VIII, Mostre e cataloghi, come pure nel paragrafo 3 del Capitolo XII, Incontri armeni. L’amico Vanni Scheiwiller chiamò M.V. il detective del Futurismo. Diversi personaggi che in gioventù erano stati futuristi, a seguito dell’interesse mostrato da M.V. per loro e per le loro opere hanno ripreso l’attività producendo lavori notevolissimi.
La produzione di M.V. come poeta è il tema del Capitolo IX, L’inclinazione poetica.
M.V. si è sempre considerato “cittadino del mondo” ed ha còlto ogni possibile occasione (convegni scientifici, festival internazionali) per viaggiare e conoscere le culture di tutti i continenti. Di ciò si tratta nel Capitolo X, I viaggi.
Occasioni preziose per avvicinare le varie culture sono state offerte a M.V. dalla sua partecipazione ai lavori di organizzazioni internazionali quali, in primo luogo, l’UNESCO, della cui Commissione Nazionale Italiana ancora oggi fa parte e vi presiede il Comitato Comunicazione.
M.V. ha avuto un ruolo propulsivo soprattutto in due organizzazioni, il CIDALC (Centre International Diffusion Arts et Lettres à travers le Cinéma) e il CICT (Conseil International Cinéma et Télévision),  ed ora è, di ambedue, Presidente Onorario. Di tutto ciò, come pure della attività di M.V. come autore e regista di numerosi documentari e teorico di questa forma d’arte, si tratta nel Capitolo XI, Nelle organizzazioni internazionali e nella produzione documentaristica.
Una cultura alla cui conoscenza e valorizzazione nel mondo Europeo M.V. si è dedicato sin dall’immediato dopoguerra, negli anni Cinquanta, è quella armena. Era un’epoca in cui la “guerra fredda” rendeva assai difficoltosa la comunicazione. Solo due nomi per esemplificare l’opera di Mario a favore della cultura armena: fu M.V. a far dare il primo premio del Festival di Mar del Plata all’esordiente regista Paradjanov cui oggi è dedicato un museo; fu M.V. a pubblicare per primo in Europa le opere di Ciarenz, oggi considerato il “poeta nazionale” armeno. Le opere di M.V. sono ben conosciute in Armenia. Di ciò si tratta nel Capitolo XII, Incontri armeni.
Alla produzione di M.V. come autore teatrale è dedicato il Capitolo XIII, Il teatro.
Avendo come punto di partenza la sua condizione di senese appassionato del Palio M.V. si è dedicato alla ricerca nel campo degli spettacoli popolari e ne ha propugnato il riconoscimento culturale sin da prima che il Premio Nobel venisse conferito a Dario Fo. Numerose opere di M.V. hanno come tema il circo e lo spettacolo circense che egli ha teorizzato come “la madre di tutte le forme di spettacolo” compreso il cinema. A questi temi è dedicato il Capitolo XIV, Il circo e gli spettacoli popolari.
Ad un particolare tipo di spettacolo popolare che può storicamente vantare titoli di nobiltà è dedicato il Capitolo XV, Le marionette.
Della radio M.V. è stato dapprima appassionato fruitore e in seguito anche autore. Ciò è narrato nel Capitolo XVI, La radio.
Il Capitolo XVII, Commiato dal lettore, conclude la serie delle interviste.
A complemento della cronologia (collocata all’inizio del volume) segue una Bibliografia, per argomenti ed in ordine cronologico, delle opere di M.V. comprensiva anche di una filmografia. Si è pure ritenuto opportuno far seguire l’elenco, in ordine cronologico, di scritti critici aventi per oggetto la produzione di M.V.


Sit finis operis, non finis quaerendi. Sofia Corradi e Isabella Madia ringraziano fin d’ora chi voglia cortesemente far pervenire osservazioni, dati o commenti, di cui verrà tenuto il massimo conto nel corso degli ulteriori studi. L’indirizzo è Via Bocca di Leone n.63, 00187 Roma. Tel. +39 06 5743591. E-mail: sofia@sofiacorradi.eu